Storia in un acciaio rapido sfortunato

E’ un acciaio rapido tipo HS 6-5-2-0 (1.3339) UNI EN ISO 4957, comunemente noto anche come AISI M2 (Composizione % p.p.: C 0,88; W 6,07; Mo 4,65; V 1,70; Co 0,64; Cr 4,08; Mn 0,32; Si 0,22; S 0,006; P 0,015) uno dei più comuni ed impiegati della famiglia dei rapidi per costruire utensili che lavorano a freddo (lame, maschi, punte a forare, ecc.).

Ma qualcosa è andato storto! Diciamo che è “scappata la temperatura”, ed il bagno di sale per l’austenitizzazione è arrivato a 1240°C, giusto oltre il limite massimo consigliato e per un tempo sgnificativo.

Cosa abbiamo trovato a piena tempra?

Cose da manuale dei difetti: grano cristallino ingrossato, forte solubilizzazioni dei carburi globulari, martensite grossolana e tanta austenite residua, come ha confermato anche la durezza molto bassa pari a 60,1 HRC.

Struttura: bande segregate (scure) e di carburi ledeburitici (chiare) in matrice non risolta a questo ingrandimento, molto reattiva all’attacco. Metallografico. Attacco: picrina. 50 x.

Struttura: martensite tetragonale grossolana, ricca di fase bianca aciculare, sinonimo di abbondante austenite residua, con carburi ledeburitici. Scarsa presenza di carburi globulari indisciolti. Attacco: picrina. 500 e 1000 x.

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